Friday, February 27, 2009

Buttare libri




"Ed è stato allora che ho capito meglio, allo stesso modo in cui un uomo che scrive può iniziare a capire quel che scrive partendo da una frase casuale che gli fa sapere, non di colpo, ma a poco a poco, perchè tutte le precedenti sono state così, perchè sono state scritte in quella maniera, mentre lui credeva di stare procedendo a tentoni, soltanto giocando con carta e penna per ingfannare il tempo..." Marias

Mi hanno fermato all'aereoporto e mi hanno obbligato a buttare qualcosa.
Dovevo assolutamente buttare qualcosa via, perchè gli omini del gate si erano fissati su di me. Ero il loro capro espiatorio e dovevo buttare qualcosa via, perchè ogni tanto devono dimostrare di esercitare un certo potere. Il mio bagaglio a mano non li soddisfaceva.
Certo, compri i voli della Ryanair ed ogni tanto ti devi apettare che ti facciano qualche scenata sul peso del bagaglio a mano o sul fatto che non stai attenta quando ti spiegano cosa fare in caso di esplosione del mezzo, mancanza di ossigeno, caduta in mare, o sul fatto che hai un barattolo da 120 ml con il quale vuoi sterminare un popolo.
Ho buttato tutti i depliant della fiera del turismo, insieme ai miei progetti per le vacanze, poi ho gettato via, senza pensarci, "L'uomo Sentimentale" di Marias.
L'ho fatto perchè il romanzo molto delicatamente ricama una storia d'amore costruita sull'attesa, sul ricordo e sull'impossibilità della realizzazione dei sogni.
Sostiene la tesi dell'amore come frutto di una costruziuone mentale, illusione, pura immaginazione, uno spettacolo che va in scena soltanto nella nostra testa. Amore come anticipazione o ricordo, mai come presenza.
Pur essendo un romanzo stupendo, ho scelto di buttarlo.
Una specie di atto poetico liberatorio. Una specie.

Tuesday, February 24, 2009

Dreamers



"Non so se raccontarvi i miei sogni...La sola cosa che posso aggiungere a mia discolpa è che scrivo in base alla forma di durata, quel luogo della mia eternità che mi ha scelto."

DA "L'uomo sentimentale" Javier Marias

Monday, February 16, 2009

Sogni tropicali

Mi invitavano a fare un weekend lungo su una fantastica isola tropicale.
All'arrivo ero felicemente stupita del fatto che tutto fosse perfetto: il mare turchino, un po' mosso, il cielo azzurro e tutti felici.
C'erano dei colleghi e mia madre.
Mia madre stava giocando a pallavolo, interrompeva il gioco e veniva verso di me per dirmi:
"Hai visto che bello? Tutto a posto, ci si diverte. Soltanto volevo dirti che la nonna è morta affogata, ha cercato di nuotare, ma non ce l'ha fatta."
Penso: "La nonna non sapeva nuotare, caspita, si è fatta prendere dall'entusiasmo, per lo meno è morta bene!"
Sogni tropicali.

Wednesday, February 11, 2009

Herzog - Saul Bellow




'Avevi ragione, avrei dovuto sposare te....
A dire la verità, non mi era mai andata così bene, scrisse. Ma mi mancava la forza di carattere per sopportare tale gioia.

E quello non era certo una scherzo. Quando il petto di un uomo si sente come una gabbia da cui siano volati via tutti gli uccelli scuri - egli è libero, è leggero. E brama che i suoi avvoltoi tornino di nuovo a lui.


Gentile dott. Schrodinger, in 'Che cosa è la vita?' lei dice che di tutta la natura, soltanto l'uomo esita prima di causare dolore. Poichè la distruzione è il metodo principale per mezzo del quale l'evoluzione produce tipi nuovi, la riluttanza a causare dolore può esprimere una volontà umana di ostacolare la legge naturale. il cristianesimo e la sua religione madrizzante, pochi millenni e molti spaventosi disastri...il treno s'era fermato.

Dunque dov'eravamo?
Nelle sue considerazioni sull'entropia...Come l'organismo si mantiene contro al morte - per dirla con parole sue, contro l'equilibrio termodinamico...Essendo un'organizzazione instabile di materia, il corpo minaccia di sfuggirci di mano. Se ne va. E' reale. Lui! Non noi!'

da "Herzog" di Saul Bellow

Monday, February 09, 2009

Case




Ieri sera avevo trentotto e due di febbre.
Chissà come mai, pensavo di cenare e mi immaginavo gli scaffali della cucina dei miei genitori nell'altra stanza, l'armadietto con un carrello che gira all'interno, stracolmo di porcherie e non.
Spesso quando non sto bene o mi sveglio improvvisamente, mi immagino parti della casa dei miei genitori.

Wednesday, February 04, 2009

Pausa

Chi mi spinge avanti, chi mi solleva.
azioni piroettano, carta spezzetata, ed i colori si mischiano in un unico raggio.
Così tanti accadimenti intorno,
ed ognuno si è portato via un pezzetino di me:
chi una particella di manica,
chi di fegato.
Tutto è stato esplosivo e fulminante.
Ma non sono rimasti più pezzi.
Ed ho bisogno di riposare per alcuni giorni.
Non ha senso la bellezza senza il tempo per contemplarla,
nè le parole che vestono di urli di gioia,
se nessuno le ricorda.
Per Dio, lasciatemi sola,
tra il cuscino ed i sogni.