Friday, April 20, 2012

SIgnificati

Sono nascosta in un angolo del mondo. Se sto zitta a guardare arrivano luci come saette, girandole roteanti. Arrivano ad intermittenza irregolare, possono essere piume, bagliori o danze. Soltanto quando non parlo e ascolto, non mi muovo, rallentano, non si spaventano e lasciano scie di senso colorato.

Thursday, April 19, 2012

Disorientamento

Martedì avevo un appuntamento dall'oculista ad un quarto alle cinque, alla catena Specsaver, a Peterborough, in centro. Dovevo anche riportare un paio di pantaloni di mio marito nel negozio in cui li aveva comprati, perchè troppo stretti. Da TK Max, una sorta di catena di outlet che vende articoli di marca a basso prezzo. Anche se lavoro a Peterborough da quasi due anni, anche se il centro storico è semplicemente formato da due vie principali ed una piazza, mi sono stampata il percorso da Google map per capire esattamente dove si trovasse l'oculista. Non ho il senso dell'orientamento. Ho guardato la mappa e non ho capito bene il percorso, allora ho considerato le varie opzioni e con gran felicità ho scoperto quella delle foto: Google map ti fa vedere il percorso presentandoti le diverse immagini dei posti, al ristorante Prezzo (foto del ristorante) gira a destra, alla via Priest (foto di una casa) gira a destra, e così via. Perfetta per quelli come me che non hanno senso dell'orientamento, perfetta per le donne con il cervello tipico femminile che ricordano i luoghi attraverso negozi, gente che passa, robe che non servono. La partenza del percorso era in piazza. Prendo il treno ed arrivo in anticipo, per cui vago per un po' tra i negozi del centro. Un vortice aspirante mi risucchia da HM e lì inizio a provare cose che so già che mi staranno male, perchè non mi sono mai state bene, neanche a diciotto anni: gonne troppo corte, maglie troppo larghe, jeans troppo stretti, pantaloncini da teenager. In Inghilterra la moda rema contro di me, è studiata per quelli che hanno il fisico esattamente opposto al mio: il fisico mela. Dopo aver tentato varie visite ai camerini, butto un occhio all'ora e sono già le quattro e venticinque, devo ancora andare a cambiare i pantaloni. Mi dirigo da Tk Max: dalla piazza giro a destra con passo spedito. Un signore mi dice: "Smile darling, what's wrong with you? You look sad! " Dico: "I was just thinking" e rido. Chiede: "Where are you from love?" "Italy" E lui: "Ferrari!" Mi congedo gentilmente. Da TK Max restituisco i pantaloni e mi ridanno il denaro. Esco da Tkmax e controllo la mappa per andare dall'oculista, ho dodici minuti di tempo. Torno alla piazza come indicato da Google Map, al ristorante prezzo giro a sinistra, in fondo alla via giro a sinistra ancora, poi a destra, spunto su uno stradone a due corsie dove si trova il supermercato Asda, vedo stranamente il retro di TK Max, comunque giro a sinistra, alla rotonda prendo la seconda, non sono sicura di quale sia, ma leggo Rivergate Shopping Centre e visto che la mappa dice Rivergate street, penso che sarà quella la strada, attraverso e vado in quella direzione. Devo andare a Bridge street, vedo un ponte e penso che sarà lì, prima o dopo il ponte, o di fianco. Arrivo al ponte ed il ponte è lungo, meglio chiedere, perchè se lo attraverso e poi devo tornare indietro sarò poi in ritardo. Chiedo a due signori e mi dicono che non sono di Peterborough. Le mie certezze iniziano a vacillare. Il terzo signora mi chiede cosa cerco, dico: "Specsaver." Mi indica di tornare alla rotonda e proseguire dritto. Lo ringrazio, che svolta. Inizio a mettere a fuoco la via e mi sorge un dubbio. Proseguo. Attraverso la rotonda. Vedo l'insegna Specsaver. Sono cinque minuti in ritardo. Prima di entrare mi giro e di fronte ho TK Max. Di fronte a me c'e' Tk Max. Il punto dal quale sono partita.

Thursday, April 05, 2012

Signori Corvi

I corvi qui sono ovunque. Sono signori panciuti con un bastone da passeggio.

Suburbia



Prima, mentre correvo, il sistema che pesca le canzoni a caso dall'Ipod mi ha proposto "Suburbia", dei Pet Shop Boys. Mi è arrivata una scarica di adrenalina che mi ha fatto incontrollatamente accelerare, non riuscivo a fermarmi, un riflesso pavloviano. Poi mi sono ricordata.

Quando alla fine delle elementari, o forse erano già le medie, ascoltavo e riascoltavo una delle cassette dei Pet Shop Boys di mio fratello, mi gasavo particolarmente con la canzone "Suburbia".
Avevo capito che parlava della vita di periferia e mi ero perfettamente immedesimata nel personaggio. Con "Suburbia" sognavo di fuggire verso una vita più stimolante, certo via della periferia pensavo, in realtà intendevo fuga dalla mediocrità, dalle cose prestabilite, stantie.
Vivevo a Valenza, cittadina di circa ventimila abitanti, in quella che io definivo periferia. La possiamo ancora definire periferia, perché ci vogliono dieci minuti pieni per raggiungere la piazza del centro. Sentivo di appartenere ad un'altra categoria rispetto a quelli che abitavano per esempio nelle villette a schiera, o nei palazzi del centro. I miei genitori avevano comprato un appartamento in un palazzo e proprio di fianco gli avevano costruito le case popolari, due anni dopo.
Non "delle case popolari", quelle che per me sono state sempre "le case popolari" per antonomasia.
Esteticamente erano praticamente uguali alle nostre. Da fuori soltanto, ci tenevo a specificare. Quando dicevo di abitare in via Volta, qualcuno osava chiedere: "Alle popolari?", chiaramente specificavo che no, non abitavo alle popolari.
Abitare alle popolari sarebbe stata una vergogna. Con il tempo ho imparato che a Valenza non esisteva periferia. Che non esisteva altra cittadina come Valenza dove operai orafi guadagnavano più dei dirigenti negli anni ottanta e novanta. Dico esisteva perché ora a Valenza tanti sono disperati. Non è più così, non ci sono più soldi e la maggior parte delle persone non si sa adattare, non riesce a rinunciare a nulla. E non c'é rimedio alla noia, a quella inquietante patina di superficialità che non si lava via.
Già durante le vacanze studio delle superiori trascorse in Inghilterra avevo avuto modo di intuire che forse i Pet Shop Boys intendevano un'altra cosa per periferia. Dopo aver conosciuto alcuni ragazzini, figli di famiglie che vivevano soltanto con il sussidio dello stato e lo spendevano comunque in alcol e sigarette, costretti a rubare dai genitori, iniziai a farmi un'idea. Basta buttare un occhio dentro alle case delle periferie di alcune città inglesi per capire che la periferia è un'altra cosa. E la si trova anche in Italia, certamente. Ma non ho mai visto così tanti bambini abbandonati a se stessi.
Generati soltanto per avere più soldi dallo stato. Allora volevo chiedere scusa ai Pet Shop Boys, io volevo solo fuggire dalle giornate noiose, dalle mie nonne che non mi lasciavano uscire da sola.
Mentre stavo scrivendo queste righe ho fatto una veloce ricerca su Google. E che ci trovo? I Pet Shop Boys si sono ispirati a Los Angeles. Vabbe' sarà pure peggio.

Wednesday, April 04, 2012

La casa della storia

"La casa della storia. Con freddi pavimenti di pietra, la pareti scure e ombre beccheggianti a forma di nave. Grasse lucertole abitavano dietro a vecchie fotografie e antenati cerei e friabili, con unghie dei piedi coriacei e aliti che sapevano di mappe ingiallite, spettegolavano tra loro con sibilanti bisbigli. "Ma non non possiamo entrarci" spiegò Chacko", perché siamo stati chiusi fuori. E quando guardiamo dentro attraverso le finestre, vediamo solo le ombre. E quando cerchiamo di sentire qualcosa, sentiamo solo bisbigli. E non riusciamo a decifrarli, quei bisbigli, perché le nostre menti sono invase da una guerra. Una guerra che abbiamo vinto e perso. Il tipo peggiore di guerra. Una guerra che fa prigionieri i sogni e li risogna. Una guerra che ci ha costretto ad ammirare i nostri conquistatori e a disprezzare noi stessi."" "Lontano un gallo cantò e la sua voce si divise in due. Come una suola che si stacca da una scarpa vecchia." "Il Dio delle Piccole Cose", Arundhati Roy Ho preso le vacanze a novembre ed ho prenotato un volo per Delhi, così mi è venuta voglia di rileggerlo.

Notizie soporifere nella terra di Albione

E' cominciato tutto con il telegiornale di martedì: si annunciava la possibilità di uno sciopero dei trasportatori di benzina e l'introduzione dell'Iva sulle paste salate. Cameron esortava i cittadini a non farsi prendere dal panico, ricordava che nessun sciopero può avvenire senza una settimana di preavviso, sopratutto aggiungeva che sarebbe stato comunque saggio probabilmente (nemmeno lui molto convinto) riempire una pio di taniche di benzina e tenerle in garage non si sa mai, diceva. Consigliava di riempire una paio di Jerry cans nello specifico, che sono le taniche da dieci litri della seconda guerra mondiale, ma a quanto pare tanta gente usa quel termine inappropriato per definire taniche in generale di questo tempi. Per quanto riguarda l'Iva sulle paste salate, Milliband veniva fotografato da Gregg, una catena che vende panini, bibite e paste salate, frequentato sopratutto da gente che vive con il sussidio di disoccupazione o da gente economicamente messa male, stava lì e da bravo Labour si mangiava una pasta da 90 pence. Mi son chiesta se veramente non stesse succedendo niente di più interessante, preoccupante, coinvolgente in Inghilterra e nel mondo, ma non lamentiamoci di una giornata di pace, mi son detta, non etichettiamola come noiosa. (Chissà che piattezza se fossimo rimasti in Paradiso. Non avremmo nemmeno inventato il Telegiornale). La stessa sera hanno dedicato un mini speciale ai due eventi, con interviste alla gente nei negozi e riprese di code di auto dai benzinai. E va bene dai. Sarà mica demagogia mediatica? Non si capisce. Non contenti, cosa fanno? Mercoledì il dibattito politico della BBC di due ore viene interamente dedicato a "Vat on Pasties and Jerry Cans". Non ci potevo credere. Tutti a criticare Cameron che ha messo a repentaglio milioni di vite instigando la popolazione a comprare delle Jerry cans (che a quanto pare sono andate a ruba nei negozi) e riempirle di benzina. In Inghilterra le regolamentazioni per l'igiene e la sicurezza non sfuggono a nessuno, è un hobby nazionale, e quello dice di stipare in casa litri di benzina! Rischi di incendio ovunque. Allarme. E quell'altro Labour che fa finta di comprare paste salate di infima qualità, tutti a dire che da Gregg non c'è mai andato e non capisce la popolazione. Ma chissenefrega? Che non capisca la popolazione sarà pure vero, ma è logico che lui da Gregg non ci sia mai andato. Non ci andrebbe nessuno con una stipendio decente a mangiare quelle salsicce ricoperte di pasta fritta. Non é che per essere Labour si debba mangiare di merda a tutti i costi, se sei Milliband i soldi per mangiare decentemente li hai. Giovedì mattina il titolo principale del giornale gratuito Metro era "Jerry Cans e Iva sulle paste". Questo è troppo. Ora, sarò mica finita in un buco temporale? O al Truman Show? Giorno della Marmotta?

Tuesday, April 03, 2012

Intervallo patriottico

« Se voi volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un Italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione. » (Piero Calamandrei Discorso ai giovani tenuto alla Società Umanitaria, Milano, 26 gennaio 1955)