Friday, March 27, 2015

Paul Joy e la mamma

Quasi ogni mattina esco con il mio bambino, respiriamo l'aria fresca e lui si addormenta, a volte andiamo al bar: cappuccino per me, latte e biscotti per lui.
Oggi si siedono di fronte a me un signore alto e corpulento sui quarant'anni ed una signora anziana.

La signora ha una spilla dorata a forma di uccello puntata sul cappotto verde militare, lunghi capelli grigi raccolti dietro le orecchie e lasciati ricadere morbidamente sulle spalle, gli occhi verde bottiglia sono truccati leggermente e spicca il rossetto rosso. Sembra uscita da un armadio di mogano impolverato. Avrà circa ottant'anni ed è ancora bella.
Il signore porta un completo gessato tempestato di spille da punk sul colletto, una collana con appesa una grande croce bianca e una t-shirt grigia lisa.

"Mi fa molto piacere vedere il bambino, cresce bene, bello." Mi dice la signora. Lo ripete una ventina di volte, presto intuisco che soffre di demenza senile.

"Questa è mia madre Brenda" mi dice il signore. 
Brenda imburra il pane e lo passa al figlio, che in realtà si sta mangiando una fetta di torta alla carota e non vuole il pane che la madre gli passa. Lei lo fa in automatico. Lui prende il pane e glielo rimette nel piatto.

Il signore mi dice che sta scrivendo canzoni. Il suo nome d'arte è Paul Joy e scrive pezzi che si ispirano ai Doors ed ai Sex Pistols, politicamente impegnati ci tiene a precisare.
"Che tipo di impegno politico?" chiedo io.
Mi dice che vorrebbe piantare foreste ovunque. 

Paul Joy mi siede davanti con la mamma e io siedo davanti a lui con il
mio bambino e mi pare che, anche se ha più di quarant'anni, tre figlie e una madre con la demenza senile, Paul Joy vorrebbe stare in braccio alla mamma.
Paul Joy vorrebbe nascondersi sotto la gonna di Brenda. 
Paul Joy ha bisogno della mamma.