Saturday, August 12, 2017

Marmellata di prugne

Non si sono mai parlati davvero in vent’anni di matrimonio.
Hanno occupato gli stessi spazi.
Arrivò un bimbo da inserire in mezzo, per poter parlare ancora meno. 
Hanno fumato innumerevoli sigarette e bevuto caffè insieme.
Poi lui è morto e lei ha smesso di fumare.
Si è messa a pensare.

Mi dice la signora che fu un colpo di fulmine.
Per tre anni, giovani ed innamorati, passeggiavano per la città di Treviso senza nemmeno accorgersi degli altri.
Lui la prendeva in braccio, lei era leggera e bella.
Lui era vecchio già da piccolo, lei aveva sette anni in meno, ma sembrava ancora più giovane: bionda, esile, raffinata.

Lei amava la montagna e lo sci, lui il mare e la barca.

Lei leggeva e lui agiva.

Lui di estrazione nobile, a dieci anni lo mandarono in collegio perché si muoveva troppo.
Lui si ammalò e mandò lei da dai dottori, ma non ne volle mai parlare.
Lui si indebitò e rimase soltanto una casa, un piccolo castello.
Lo volle con un soppalco, un gran camino, un tavolo rotondo, una serie particolare di mobili.
La moglie scoprì anni dopo che la casa che volle costruire per loro era identica a quella in cui lui visse da bambino, fino ai dieci anni.
Prima del collegio.

A questo la moglie ha pensato dopo e si rimprovera di non aver fatto nulla.
Quando perse tutto il denaro e le cose lui si trovò vuoto e si riempì di una grave malattia.
Ho detto alla moglie che di colpe non ne ha, siamo isole.
Faceva la marmellata questa mattina, di prugne, nella sua casa che ora è un bed and breakfast.


Tuesday, August 08, 2017

Abbracci Ferroviari

Oggi abbiamo deciso di passare il pomeriggio a Pavia: un ritorno nostalgico nella città in cui abitavo.
Abbiamo preso il treno io, mia madre e il Pallino. 
Il treno Valenza Pavia resta la carovana del Far West dieci anni fa: un microscopico mezzo formato da due vagoni antichi dai sedili consunti.
Abbiamo conversato con una ragazza polacca che lavora con i rifugiati, ne aveva una seduta a fianco, la stava portando all'ospedale a fare dei controlli.
Sospetto che il suo definire i rifugiati musulmani peggiori dei cristiani avesse a che vedere con il retaggio iper cattolico polacco, sospetto soltanto, comunque si trattava di una ragazza molto energica, vivace, volenterosa, empatica ed intelligente. 
La ragazza che era con lei non parlava italiano e stava seduta, quasi rannicchiata, rigida e a disagio, in un angolo. 
Ho cercato di conversare in inglese: mi ha detto che viene dalla Nigeria ed è arrivata la scorsa settimana in Sicilia, ora l'hanno trasferita a Mede. 
Mi ha detto di essere arrivata con un barcone e non ne ha voluto parlare, ha visto gente morire sul barcone, questo me lo ha detto. Cosa ha visto e vissuto nessuno mai lo saprà e lei farà bene a non dirlo se non vuole.
Poi mia mamma ha detto che si sentiva quasi di abbracciarla, io le ho detto questa cosa in inglese.
Allora lei si è alzata e si sono abbracciate strette con mia mamma, poi ha abbracciato anche me.
È stato un momento puro.
Non è stato nulla di che, ma in questi piccoli gesti si vede la nobiltà d'animo di mia madre.
Poi è rimasta un po' malinconica, per tutta la giornata.