Alcune sere fa, un certo Nicotra, ospite alla trasmissione Anno Zero, ha cercato di spiegare, tra mille interruzioni, che se venissero approvate alcune leggi che sono state proposte per regolamentare la possibilità di espressione in rete, a suo avviso, le conseguenze sarebbero disastrose.
"Il web"- ha detto - "non è affiancabile ai giornali, ma è specchio diretto della società", poi ha aggiunto:
"Sarebbe come se un tale entrasse in un bar dichiarando di voler uccidere Berlusconi, ed arrivasse la volante ad arrestarlo immediatamente."
"... facendo chiudere anche il bar" ha aggiunto Travaglio.
Lo spunto per questa riflessione nasceva dal fatto che Schifani ha associato la pericolosità di certi pensieri politici espressi su Facebook alle forze extraparlamentari degli anni di piombo.
Pensieri volanti di una non più così giovane italiana, trasferita in terra d'Albione per necessità amorose, attratta morbosamente dalla parola scritta, talvolta infastidita dalla parola detta, sopratutto al telefono.
Friday, December 18, 2009
Oblomovismo e fastidio
La neve sta lentamente imbiancando la piazza, qui fuori dalla mia finestra.
Alcuni iperattivi dodicenni escono incappucciati dalla pizzeria di fronte e fanno a palle di neve. Sono strepitose le prime uscite in pizzeria alle medie, pare sia ancora di moda ordinare birra e gazzosa.
All'interno della pizzeria di fronte si trovano appesi, nell'ordine: un quadro di Totò, la foto del papa con i propietari ed una gigantografia della costiera amalfitana.
I ragazzi qui fuori scoppiano dei mini petardi e gridano agitatissimi, continuano a raccogliere neve.
Mi viene freddo solo a guardarli.
Oblomov smise di frequentare l'amata Olga perchè d'inverno ghiacciò il fiume a San Pietroburgo e lui si impigrì. Rinunciò al vero amore per paura del movimento e del freddo. In passato l'ho criticato, oggi lo capisco. Questa sera me lo vorrei prendere in braccio quell'omone per scaldarmi.
Questa sera sono oblomovista.
Alcuni iperattivi dodicenni escono incappucciati dalla pizzeria di fronte e fanno a palle di neve. Sono strepitose le prime uscite in pizzeria alle medie, pare sia ancora di moda ordinare birra e gazzosa.
All'interno della pizzeria di fronte si trovano appesi, nell'ordine: un quadro di Totò, la foto del papa con i propietari ed una gigantografia della costiera amalfitana.
I ragazzi qui fuori scoppiano dei mini petardi e gridano agitatissimi, continuano a raccogliere neve.
Mi viene freddo solo a guardarli.
Oblomov smise di frequentare l'amata Olga perchè d'inverno ghiacciò il fiume a San Pietroburgo e lui si impigrì. Rinunciò al vero amore per paura del movimento e del freddo. In passato l'ho criticato, oggi lo capisco. Questa sera me lo vorrei prendere in braccio quell'omone per scaldarmi.
Questa sera sono oblomovista.
Gelosia
Talvolta provo un sentimento incontrollabile di intolleranza verso una situazione che manda in merda le mie giornate, credo si tratti di gelosia.
Mi si ferma a metà gola una specie di animale invisibile, ricava un piccolo spazio tra la laringe e la faringe, e rimane lì, a schiacciarmi il sistema digerente. Ogni tanto si rigira.
Solitamente, cercando di rimanere lucida, cerco di portare la mia attenzione altrove, fingendomi del tutto disinteressata e superiore, mentre l'animale continua a rigirarsi e a rigirarsi.
Sono gelosa perchè diffido di tutti. In primo luogo diffido di me e dei miei desideri.
Mi si ferma a metà gola una specie di animale invisibile, ricava un piccolo spazio tra la laringe e la faringe, e rimane lì, a schiacciarmi il sistema digerente. Ogni tanto si rigira.
Solitamente, cercando di rimanere lucida, cerco di portare la mia attenzione altrove, fingendomi del tutto disinteressata e superiore, mentre l'animale continua a rigirarsi e a rigirarsi.
Sono gelosa perchè diffido di tutti. In primo luogo diffido di me e dei miei desideri.
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