Pensieri volanti di una non più così giovane italiana, trasferita in terra d'Albione per necessità amorose, attratta morbosamente dalla parola scritta, talvolta infastidita dalla parola detta, sopratutto al telefono.
Thursday, June 15, 2006
Il luna park
Seratone: tra nubi di frittelle, scaglie di cocco e zucchero filato, il massimo del trash è stato raggiunto ieri sera, verso le undici: siamo stati al luna park, dove tutti siamo uguali.
Eravamo frizzanti, posseduti dall'adrenalina e dal bambino che è in noi. Alle giostre però esce la parte peggiore del fanciullino: scatta la competizione primitiva, la voglia di prevalere sul'altro, di rompere i coglioni...
Sulle astronavi ci sparavamo ridendo e scherzando, apparentemente spensierati, nella realtà ognuno in cuor suo sperava di vincere, abbattere la maledetta navicella avversaria, rimanere a troneggiare nell'aere e vincere un altra corsa.
Sulla giostra che ruota velocissimamente in tondo ci veniva da sboccare, abbiamo magistralmente finto di voler fare un altra corsa allontanandoci con le facce verdi.
Il Brasilia, con braccia che ti trattengono, pavimenti che saltano, girano, scivolano, sberle in faccia è l'equivalente di una persona invadente che ti sta addosso: al luna park paghi perchè ti rompano i coglioni.
Alle giostre sbatti contro degli specchi e ridi come un mongolo, ti ribaltano a testa in giù e ti strapazzano e tu sei solo contento.
I baracconi sono una gran bella invenzione, una bella presa per il culo.
A noi piacciono le emozioni forti.
Viva la giostra.
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