Pensieri volanti di una non più così giovane italiana, trasferita in terra d'Albione per necessità amorose, attratta morbosamente dalla parola scritta, talvolta infastidita dalla parola detta, sopratutto al telefono.
Wednesday, November 15, 2006
Bolla
Rimango chiusa in una bolla di irrealtà. Non credo più che la materialità delle cose, nè lo scorrere del tempo esistano.
Mi sento serena.
Vorrei più tempo per leggere e per il fai da te.
Vorrei un paio di stivali di pelo che mi mantengano i piedi ad una temperatura costante.
Non cerco più di emergere, sogno l'uguaglianza.
Vorrei che sei miliardi di persone venissero ricordate, che ognuno lasciasse un'opera d'arte. Questo già avverrebbe se ci spogliassimo del significato preconcetto di "opera d'arte". Tutti dovrebbero avere il tempo di ricordarsi degli altri, subito dopo essersi ricordati di sè stessi.
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