Pensieri volanti di una non più così giovane italiana, trasferita in terra d'Albione per necessità amorose, attratta morbosamente dalla parola scritta, talvolta infastidita dalla parola detta, sopratutto al telefono.
Wednesday, April 04, 2012
La casa della storia
"La casa della storia.
Con freddi pavimenti di pietra, la pareti scure e ombre beccheggianti a forma di nave.
Grasse lucertole abitavano dietro a vecchie fotografie e antenati cerei e friabili, con unghie dei piedi coriacei e aliti che sapevano di mappe ingiallite, spettegolavano tra loro con sibilanti bisbigli.
"Ma non non possiamo entrarci" spiegò Chacko", perché siamo stati chiusi fuori. E quando guardiamo dentro attraverso le finestre, vediamo solo le ombre. E quando cerchiamo di sentire qualcosa, sentiamo solo bisbigli. E non riusciamo a decifrarli, quei bisbigli, perché le nostre menti sono invase da una guerra. Una guerra che abbiamo vinto e perso. Il tipo peggiore di guerra. Una guerra che fa prigionieri i sogni e li risogna. Una guerra che ci ha costretto ad ammirare i nostri conquistatori e a disprezzare noi stessi.""
"Lontano un gallo cantò e la sua voce si divise in due. Come una suola che si stacca da una scarpa vecchia."
"Il Dio delle Piccole Cose", Arundhati Roy
Ho preso le vacanze a novembre ed ho prenotato un volo per Delhi, così mi è venuta voglia di rileggerlo.
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