
David Lynch: "La gente capisce ciò che è astratto più di quanto non creda. Alcuni amano cadere in un mondo astratto e si sentono a loro agio nel perdersi e sentirsi persi. Altri lo trovano frustrante".
In effetti si entra nella mostra di dipinti, fotografie, appunti, scarabocchi e cortometraggi di Lynch, come dentro il ventre di una balena.
L'atmosfera è liquida, ma densa, le pareti appiccicose e riaffiorano inaspettatemente i peggiori incubi, le paranoie, le morbosità: o ci si lascia andare o si è presi da una nausea spaesante.
I cortometraggi sono onirici, le musiche aiutano la visione delle opere.
Difficile capire come mai si adorano i film di Lynch, spesso senza linee temporali, trame o messaggi comprensibili.
I cartoni animati mi ricordano come mai mi dà così fastidio il respiro o il modo di mangiare di alcune persone. Il protagonista con la bocca sempre spalancata emette i rumori di un cane affaticato.
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