Wednesday, May 01, 2013

Di tutte le ricchezze, Stefano Benni





'Inutile cercare di dormire. E lui arrivò subito..
Il grasso e iroso tasso filosofo, il dottor Meles.
- Professore ci siamo cascati? - disse subito.
- Sì.
....
- Ahimè. Dovrò spiegarle alcune cose. Vede come sono fatto io?
- Come?
- Ho la testa piccola e denti aguzzi, il mio davanti è snello, ma dietro termino con un gran culone obeso. Sa perché?
- Perché?
- La mia testa è la ragione, la ratio, il cogito, con gli aguzzi denti dell'argomentazione filosofica. Pensare e ripensare mi consuma, mi leviga e la mia testa è affusolata, niente grasso superfluo di luoghi comuni e pigre spiegazioni. Poi però ci sono il cuore, lo stomaco e la pancia. E loro non capiscono la filosofia della parte davanti, si espandono e si allargano in beata assenza di razionalità. Sa cosa faccio quando esco dal letargo?
- No, dottor Meles.
- Desidero, professore, desidero. Desidero mangiare, divorare, strippare, ingollare, dopo mesi di astinenza. Desidero mele, tuberi, lucertole, bacche, serpi, anche lumache con il guscio se le trovo. Istinto, biologia aggressiva, irrazionale brama, ecco cosa mi guida. Ha un bel da pensare la testa, la ragione non conta più nulla. E lei ora desidera. E' uscito dal letargo della sua rassegnata solitudine, ha scoperto la fame del suo cuore, sa che la mela è proibita, ma desidera. Non avrà più pace ne' dieta. Non c'è filosofo che possa venirle in aiuto, nessun libro, nessuna saggezza. Soffrirà il suo cuore, il suo stomaco e le sue viscere andranno in subbuglio, il suo istinto di Homo Herectus potrà essere stemperato, ma non vinto. La mela è caduta dall'albero del destino, si prepari.
- Non posso tornare indietro?
- No, non può. Desideri e mangi tutta la gioia che può.
Ma lei sa queste cose meglio di me, dear fellow - disse alzando solennemente la zampa - Perciò veniamo al secondo punto della discussione.
- E cioè?
- Se qualcuno le ripete in un discorso per varie volte la parola "desidera" e "mela" cosa può significare?
- Che desidera una mela?
- Geniale intuizione - disse il tasso."
Cit. Stefano Benni, 'Di tutte le ricchezze'.

Buttati sul'erba





Coricata sull'erba, solo il canto degli uccelli, risate e discorsi in lingua slava dietro ed un motore acceso lontano.
Più della sabbia della spiaggia, delle rocce, di un lettino, adoro buttarmi sull'erba, sentire il peso del mio corpo sulla terra sotto ai fili verdi.
Per tutte le volte che la paura della morte ci assilla come in'insetto fastidioso ed impossibile da schiacciare, per tutte quelle volte in cui ci paralizza: buttati così sulla terra, senza pensieri, non si sta male, ricordiamocelo. Margherite oggi intorno e domani sopra di noi.
Come una borsa di pelle vuota sull'erba, solo a sentire il proprio peso, no si sta male, non si sta male per niente.