Sunday, November 14, 2010

Remo controcorrente

Ieri mattina il vento mi spingeva indietro, mi graffiava le guance con noncuranza, mi invitava a tornarmene a casa con folate intermmitenti ed insistenti, quasi a ricordarmi che in questo paese sono un ospite esageratamente ben accolto e forse il lavoro dovrei lasciarlo a qualcun'altro.
A prescidedere dal valore metaforico, stiamo parlando di una situazione reale, la signorina delle previsioni l'aveva annunciato la sera precedente, una bufera di vento avrebbe strapazzato i dintorni, spettinato gli alberi, sbucciato i tetti.
Come immigrante in terra straniera con manie di protagonismo mi sono accorta soltanto dopo un paio d'ore di averla presa in maniera un po' troppo personale.
Dopo essermi rifugiata in un caffe' ed aver rivolto un pensiero agli islandesi che vendono pesce surgelato all'aperto senza bisogno di freezer, mi sono messa il cuore in pace e me ne sono andata a lavoro, dove, come ogni giorno, ho capito il settanta per cento di quello che mi dicevano i clienti, per il resto lascio spazio all'intuizione. O fantasia.

Thursday, November 11, 2010

Fame e Fede, "Ragazzi di vita"

"Aoh'" disse "dimme na cosa, tu ce credi a Maria, quella che chiamano la Madonna lla'?"
"Bho', che ne so" disse pronto il Lenzetta, "nun l'ho vista mai"...

..."E tu ce credi a sto fatto, a more'?" chiese il vecchio...
Il Riccetto tutto soddisfatto parti': "Bisogna vede" fece, "secondo li punti de vista...come una donna umana puo' dire esse esistita, dal punto di vista della santita' e della verginita' puo' anche esse de no...Della sanita' puo' esse anche vero, ma della verginita'!...Poi c'avemo tutti la fede verso Cristo, verso Dio, verso tutti questi....E se te metti sul raggionamento della fede allora ce credi, ma scientificamente io per me credo che nun se possa dimostra'..."
Guardo' gli altri soddisfatto, come sempre, quando ripeteva questo pezzo che aveva imparato da un giovanotto di Tiburtino e pareva in campana a prendere pure a cazzotti a uno che lo venisse a contraddire...
Il Lenzetta si attacco' ai bordi del tavolino e comincio' a fare "pf, pf". "Me pari un reggista" fece, trattenendosi a fatica dallo sbottare completamente a ridere.
"A ignorante testa de c..."fece il Riccetto, sentendosi giustamente offeso.
"Ma famose n'artro mezzo litro" grido' il Lenzetta, e gli tese la mano "te sta bbene?"`
Ma il Riccetto diede uno schiaffetto sopra la mano tesa:"Mo te sputo in un occhio, mo!" gli fece.
Il Lenzetta apri' le braccia: "Ma che voi parla' de Gesu' Cristo e della Madonna, co sta fame che te aritrovi?"