Tuesday, January 22, 2008

Permutazione




Le giornate sono cortissime, ogni mattina sono Oblomov dalle 7.00 alle 7.20.
Un minuto dopo mi alzo perchè non posso permettermi di andare oltre, oppure perdo il treno, la giornata, il lavoro, la credibilità.
Lui ha un fedele servitore che lo veste, lo nutre, ma sopratutto può gridare a tutti gli amici che lo vanno a trovare, dal letto: "Chiudi che viene il freddo!" e rimanerci a letto, viverci.

Meno male che per costruirci una vita ed attribuirle un significato disponiamo di elementi dati e della possibilità di permutarli, non posso essere Oblomov tutto il giorno, sopratutto non posso essere me stessa o sono fottuta.

Per questo alle 7.20 l'oblomovismo è sul cuscino e scatta la sequenza di Fantozzi, la peggiore, con salto finale sul treno.

E' l'epoca della "disgregazione dell'Io", delle personalità multiple, è normale avere undici personalità.
Averne una è come avere l'armadio vuoto, essere out.

Le personalità molteplici dovrebbero nascere dai traumi, infatti siamo tutti traumatizzati in questa società, dove tutto ci fa male ed abbiamo paura di soffrire.
I traumi sono relativi al tempo storico.

Se mi dicono che non sono in grado di fare una cosa, mi scatta un trauma e nasce un'altra personalità.
E' così che funziona?

Al supermercato delle personalità ci si può servire comodamente.
Il risutato che si ottiene è quello di avere il contenitore che sta dietro agli occhi, detto anche frigorifero cerebrale, pieno zeppo e pronto ad ogni guerra dall'esterno.
Quello che sta più o meno in gola, o forse un pò più in giù, rimane vuoto ed emette uno strano suono, come un allarme.

L'allarme è come un rumore bianco, ci si abitua. Ci si convive.
E' una tv sintonizzata sul canale 0.

4 comments:

  1. Mi ripeto come da post precedente.
    E' tutta una questione di alibi per giustificare un umano sdegno alla fatica, in fondo Gončarov era un fottuto statale.

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  2. Umano sdegno alla fatica o alla vita?
    Tu faresti lo statale se te lo offrissero?

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  3. Alla fatica, quello alla vita si chiama depressione ed è perfettamente descritta, con un dovuto repulisti teologico, in "la malattia mortale" di kierkegaard (anni prima di Freud).
    Per quanto mi riguarda non farei lo statale così come inteso nel mio precedente post, preferisco mantenermi da solo.

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  4. In realtà Oblomov soffre di una pigrizia, di un inettitudine, di una codardia... e sdegna la fatica, così come la vita. Sdegna entrambe perchè se lo può permettere.
    Sdegna entrambe anche perchè non è curioso ed ha paura di cambiare le cose.
    La depressione non è mai venuta ai poveri o semplicemente nessuno gliel'ha mai diagnosticata?

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