Monday, February 25, 2008

"Non è come credi" Laura Minestroni

Un romanzo scorrevole, a tratti divertente, per tutti, in cui le trentenni si possono immedesimare.
Non sprecherei più di un giorno per leggerlo. (eppure l'ho fatto)
Ci sono idee carine, alla Bridget Jones, che ripropongono la figura della protagonista consumista, giornalista, asuefatta ad internet e non tele-dipendente in questo caso (la specie si evolve).
Alice si innamora sempre delle persone sbagliate, così accade con Riccardo, tremenda figura di uomo danaroso, preciso e sempre elegantissimo, che si rivela essere uno dei peggiori pallisti schizofrenici in circolazione.
Per la serie: avevamo bisogno che anche lei ci ricordasse di non fidarci mai di nessuno!
La scrittrice continua ad elencare marche di cibi, vestiti, mobili e detergenti, non a caso se si digita il suo nomein Google si scopre che: insegna "Brand Lab e Gestione Strategica della Marca" alla Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano; docente di Evoluzione dei modelli di consumo presso l’Università di Macerata e svolge attività di consulenza per la GPF e Associati, nella messa a punto del Brand Care System, modello di analisi e ricerca sulla marca.
Rimane qualcosa che non mi convince, mi sembra che la nuova filosofia dei mantra consumistici, del tipo stai calma e ripeti "Coca-cola-coca-cola" siano rubati a "Rumore Bianco" di Don DeLillo e che alcune cose non vengano dal cuore della scrittrice, ma da un calcolo che deve avere come risultato l'accaparrarsi più lettori possibili. Allora non la chiamo letteratura.
Chiamiamolo brand Minestroni.

4 comments:

  1. Complimenti per la recensione,
    in-spirata
    e traspirata

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  2. Anonymous5:47 PM

    Ho avuto il piacere di conoscere Laura Minestroni nel marzo 2004.
    Una professionista appassionata ed eccellente nel suo campo.
    Dovresti ascoltarla mentre racconta il mondo della marca, trasmetterebbe anche a te l'amore per la sociologia dei consumi.
    Con me ci è riuscita.

    Francesca

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  3. Probabilmente sì.
    Infatti è molto brava.
    Sono nauseata dalla dipendenza dell'uomo dal consumo dei prodotti di marca, come dalla superficialità.
    Lei è molto brava a descrivere questa assuefazione.
    Sono anche nauseata dal mio grosso ego che scrive questo blog.
    Tu che fai di bello?
    Hai anche tu un blog?

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  4. Anonymous12:43 PM

    la dipendenza dell'uomo dal consumo dei prodotti di marca è oramai parte pregnante della società moderna...
    Ma per fortuna conserviamo ancora la liberta di scegliere.
    Certo, il continuo bombardamento della Marca tramite ogni forma di canali spesso disorienta.
    Sta tutto alla capacità critica del singolo...
    E mi sembra che tu non ne sia sprovvista... ;)

    Io lavoro e vivo a Milano (patria scintillante della marca)in un'azienda sull'orlo del burrone x la crisi finanziaria, ma c.que ancora in piedi! :)
    Conosco la Minestroni perchè è stata la Relatrice della mia tesi...
    Continua a scrivere, e lascia il tuo ego libero di scorrazzare, il tuo blog è molto bello...

    Francesca

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