Thursday, December 29, 2022

Valenza - post di tre o quattro anni fa

Per una serie di accadimenti sono in patria, in visita dai genitori, e per un succedersi di altri eventi più o meno fortunati sabato sera mi son ritrovata a teatro.
Si era liberato un posto inaspettatamente, per cui la vicina dei miei mi ha tirato fuori di casa e mi son ritrovata a d assistere allo spettacolo "A suma ad'Valensa" un'opera teatrale amatoriale dedicata alla città in cui sono nata.
È stata un'esperienza surreale.

Il teatro comunale di Valenza è stato riaperto di recente ed è un gioiello che ho scoperto soltanto ora.
Quello che è stato definito il più bel teatro del Piemonte, era per noi un cinema, i miei coetanei adolescenti appiccicavano cicche e spegnevano mozziconi sulle balconate.

In apertura si sono susseguite una decina di letture nostalgie sui tempi che furono: i prati di via Brescia dove ora sorge l'Esselunga, il Castagno secolare sbattuto da biechi palazzinari da cui il nome di Via del Castagnone, l'edicola di fronte all'albergo Croce di Malta che non esiste più, ma anche la storia anonima del gioielliere che partì come muratore ed ora ha fama mondiale, il disagio degli emigrati dalla Sicilia e altre.
Dopo una poesia di Ginetto Prandi recitata in valenzano è stata messa in scena l'opera teatrale.
Un modo diverso di considerare la mia città natale che normalmente percepisco come una scatola vuota, un negozio, una vetrina senza sostanza.




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