Saturday, June 21, 2008

The meaning of life



"Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua perché non comprendano più l'uno la lingua dell'altro. Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città. Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra.»
(dalla Bibbia, libro della Genesi 11, 1-9)

Una sera stavo guardando le stelle, coricata su di una panchina-nicchia-pietra-bianca, proprio di fronte alla chiesa di San Michele, che sembra fatta di sabbia (forse è proprio fatta di sabbia, devo provare a bagnarla), e si parlava.
Ero con due amiche, dopo una cena libanese di una pesantezza che non si racconta.

Ad un tratto una guardando al cielo con aria meditabonda, dice:
- "Ma ci avete mai pensato a cosa ci aspetta dopo la morte?"
Penso io (e lo pensa anche l'altra):
- "Ma sono domande da farsi? Che domanda del cazzo è? Ma sopratutto: ci pensi solo adesso? Allora perchè la imposti in quel modo? Allora ci ritieni stupide."
Dunque risponde:
- "Chiara, vaffanculo!"

Premetto che mi sono sempre chiesta come si possa credere in un Dio specifico, con un nome ed una serie di caratteristiche diverse da un altro.
Come può un uomo dal basso della sua conoscenza e con la presunzione della sua fede cieca, negare l'autenticità di una divinità nata da diverse culture?
Questo è l'incubo della torre di Babele.

Non posso fare a meno di credere che la vita individuale non abbia senso, che le nostre identità ed i nostri sè, siano passeggeri.
Non posso fare a meno di credere in tutte le religioni e in nessuna di esse.

Ho risposto, con aria convinta (ed ancor oggi me la rido con Silvia, ma in questo credo e credo anche in tante altre cose, credo a tutto quello che mi si dice o a tutto quello che mi immagino):

"Se in effetti l'atomo è praticamente vuoto, o meglio se è composto esclusivamente da quella che possiamo chiamare "Energia", allora mi viene un dubbio.
Se la distanza tra nucleo ed elettroni è pari a 99% del totale o giù di là (non ricordo in effetti)...comunque se si vanno a trovare particelle sempre più piccole, quark e via dicendo, insomma abbiamo capito che non si finirà mai di trovare qualcosa di più piccolo: stiamo parlando dell'infinitamente piccolo, come dell'infinitamente grande. Stiamo parlando di un cerchio immenso che mai si apre e mai si chiude, che non ha un centro e non ha un diametro.
Torniamo al nostro micromondo ( o macro), se effettivamente siamo solo energia e la materia non esiste: l'energia si trasforma, non si distrugge.
Credo che nessuno debba temere, nulla si distruggerà.
Purtroppo ho sempre avuto la sensazione però che non rinasceremo in forma di cani pastori, prostitute o presidenti, ma la nostra energia si spargerà e crescreanno nuove cose.
Ovvero non avremo una memoria recuperabile utilizzando quel 90% di famosa intelligenza che dicono che non usiamo, nemmeno la regressione ipnotica forse potrà aiutarci. Diventeremo altro e basta."

Già sembrano boiate new-age, ma è il new-age che si è plasmato sul concetto di unità del mondo ed è come il grunge, non esiste.
E
Avessimo meno specchi, meno blog, meno parole, meno vestiti e meno televisioni, forse non saremmo così incollati alla nostra identità singola, l'uno totale non si potrà distruggere, la nostra memoria e la nostra coscienza individuale, ahimè forse quella...ma esistono le foto, gli alberi genealogici, i blog, i libri, i diari, le mutande usate.

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