Sunday, July 19, 2009

Politica pop

"...il rapporto fra le istituzioni, i leader e gli elettori in tempo di democrazia dell'opinione. Quando i cittadini diventano pubblico. Spettatori. Le istituzioni e i leader: attori. I media: teatro. Quando i valori diventano slogan. Le politiche ed i politici prodotti da vendere. Quando il privato diventa pubblico. Perchè è esposto in pubblico. E ha valore pubblico. Quando il gossip: diventa linguaggio politico. E' l'epoca della "politica pop". E si rischia di scambiare la popolarità per la realtà. Identificare la realtà popolare con la realtà sociale. Peggio: con l'etica pubblica. E viceversa, immaginare l'etica pubblica come un dato. Mqa ciò che pensa e dice la gente, anche in larga maggioranza, non è "innato". Riflesso natura umana. Intanto perchè una minoranza, talora molto ampia, pensa e dice diversamente. Poi perchè a costruire l'opinione pubblica e la realtà sociale contribuiscono, in misura significativa le istituzioni, chi le rappresenta e governa...
Attraverso i media. Il fatto che l'intolleranza e la xenofobia montino a folate in modo non coerente con le tendenze dei reati e dei crimini. Non è un "fatto", ma un "risultato". ..
Si pensi all'esecrazione che, a seconda del periodo, investe i cani assassini, gli zingari, i romeni, gli albanesi. Gli islamici. A ondate...
La realtà sociale, inoltre, è spesso trasfigurata dall'iperrealtà...
Un ritratto quasi fotografico. Che si concentra su alcuni particolari. Li dilata oppure li riproduce in modo ossessivo. Così propone uno specchio tanto fedele quanto distorto. Riflette una prospettiva unilaterale della realtà...
tanto più oggi in Italia, dove i confini tra hi guida la politica, i media, il governo, sono tanto sottili e confusi che quasi non si vedono.Per questo ciò che il premier dice e non dice. Quel che fa e non fa. Anche in privato. Ha valore pubblico.
Forma - o deforma - i valori pubblici. E privati...
In questo "specchio unico"... si riflette e si dilata, ripetuta e dilatata all'infinito, l'immagine del Berlusconi-che-è-in-noi. fino a sovrapporla al nostro profilo. Un'idea che personalmente mi inquieta non poco."

Da "La Repubblica" di domenica 19 luglio 2009 - Ilvo Damanti

1 comment:

  1. Anonymous12:23 AM

    Non era meglio, allora, quando al potere c'era la Mafia? Rispetto e distanza..

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