Friday, October 17, 2014

Fantasmi sì, fantasmi no?





Sono tornata a Stapleford Park, vedi post precedente.
Mio marito, Richard, detto Riccardo, mi ha regalato per il mio compleanno sei mesi di iscrizione a questo club che più British di così non si può, e che Dio lo benedica.

Lascio un paio d'ore il piccolo Sebastian all'asilo e io me ne vado in piscina, faccio la sauna, una nuotata, l'idromassaggio, la doccia e/o mi leggo un libro. Potrei anche andare in palestra, fare dei corsi ginnici, ma non ci penso nemmeno, mi devo riposare.
Sono un paio di settimane che ho iniziato con questa routine e siamo tutti più felici. Sebastian, dopo una classica crisi iniziale, pare si diverta con gli altri bimbi, rotola, li guarda, ride, sta nel girello, cerca di rubare delle merende altrui.

Mi ritengo privilegiata.
Consideriamo che la giornata sola col pupo iniziava a diventare interminabile: si parte con i migliori propositi, tra canti e salti mattutini, poi si arriva a sera muti a fissare la creatura sperando che dorma. E naturalmente il mio va a dormire alle undici, non sta nel suo lettino nemmeno mezz'ora senza urlare disperato, i riposi pomeridiani raramente superano la mezz'ora, i nonni sono in Italia e gli amici lavorano.
Viva il club.
Che tra l'altro, anche se sembra un posto da snob danarosi, non costa più dell'asilo ed un corso di palestra altrove. Il marito ha fatto bene i conti.

Comunque stavo scrivendo che sono tornata al club...il punto era un altro.
Sono tornata al club e ho ripercorso il corridoio che si dice infestato dai fantasmi con Sebastian perché mi ero scordata la borsa in piscina (vedi post precedente).
E questa volta non ha pianto.
Ha riso.
Pensa un po'.







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