Saturday, August 12, 2017

Marmellata di prugne

Non si sono mai parlati davvero in vent’anni di matrimonio.
Hanno occupato gli stessi spazi.
Arrivò un bimbo da inserire in mezzo, per poter parlare ancora meno. 
Hanno fumato innumerevoli sigarette e bevuto caffè insieme.
Poi lui è morto e lei ha smesso di fumare.
Si è messa a pensare.

Mi dice la signora che fu un colpo di fulmine.
Per tre anni, giovani ed innamorati, passeggiavano per la città di Treviso senza nemmeno accorgersi degli altri.
Lui la prendeva in braccio, lei era leggera e bella.
Lui era vecchio già da piccolo, lei aveva sette anni in meno, ma sembrava ancora più giovane: bionda, esile, raffinata.

Lei amava la montagna e lo sci, lui il mare e la barca.

Lei leggeva e lui agiva.

Lui di estrazione nobile, a dieci anni lo mandarono in collegio perché si muoveva troppo.
Lui si ammalò e mandò lei da dai dottori, ma non ne volle mai parlare.
Lui si indebitò e rimase soltanto una casa, un piccolo castello.
Lo volle con un soppalco, un gran camino, un tavolo rotondo, una serie particolare di mobili.
La moglie scoprì anni dopo che la casa che volle costruire per loro era identica a quella in cui lui visse da bambino, fino ai dieci anni.
Prima del collegio.

A questo la moglie ha pensato dopo e si rimprovera di non aver fatto nulla.
Quando perse tutto il denaro e le cose lui si trovò vuoto e si riempì di una grave malattia.
Ho detto alla moglie che di colpe non ne ha, siamo isole.
Faceva la marmellata questa mattina, di prugne, nella sua casa che ora è un bed and breakfast.


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