Tuesday, December 03, 2013

Alla ricerca della scozia perduta



Ogni due settimane, il giovedì, dò lezione di italiano a Richard, un signore alto e distinto, che lavora come revisore contabile in alcuni comuni della zona.
È di origine scozzese, e scozzese si definisce, anche se scopro che in Scozia ha trascorso soltanto i suoi primi tre anni di vita, poi la famiglia si è trasferita a Birmingham.
Gli ho chiesto se ricorda qualcosa della sua infanzia a Dundee.
Ricorda soltanto di quando suo nonno lo portò al pub dei lavoratori dove gli operai si riunivano ogni  giorno a bere birra. Lo ricorda nitidamente.
L'ingresso era proibito alle donne.
Ricorda che qualche amico del nonno se lo prese in braccio e gli fecero assaggiare la birra Guinness.
Uno degli anziani gli porse una pinta con fare solenne, lui eccitato sorseggiò la Guinness e ne fu disgustato.
Da quel giorno non ha mai più provato la Guinness.
E questo è l'unico ricordo che Richard ha dell'infanzia in Scozia.

Gli ho detto che mio padre, quando aveva sei anni, andò con mio nonno Romano ad un ritrovo, o forse a una sorta di festa post vendemmia.
Abitavano in campagna, nel Monferrato.
Non adeguatamente supervisionato il bambino si scolò il fondo di vari bicchieri di vino e finì in una sorta di coma etilico.
Da allora non assaggiò mai più il vino. È tutt'ora astemio.
L'altro mio nonno quando mia madre compì sedici anni le comprò delle birre e delle sigarette, lei   provò entrambe e non ne fece mai non soltanto abuso, nemmeno uso.
Differenze di gusto, ma morali molto simili.
Per evitare il problema dell'alcolismo in età adulta, sarà mica meglio fare bere i bambini da piccoli?





No comments:

Post a Comment