Friday, August 14, 2015

Milionari e la mia ipocrisia





Sono stata due settimane alle Barbados, ospite di amici che sono molto ricchi.
Avevano una villa gratuita a disposizione perché hanno comprato una collina e stanno costruendo un maniero con dieci camere da letto, piscina, cinema, appartamento per i domestici e tutte le cose che i ricchi aggiungono alle case, per cui la villa era stata in omaggio della azienda edile per permettere loro di seguire i lavori.
La villa gratuita aveva una piscina, accesso alla spiaggia e una domestica a tempo pieno.
Roba da Zampetti.
Anzi Zampetti a loro fa un baffo.

A Londra gli amici hanno demolito la loro villa gigante per ricostruirne una ancora più ampia sopra.
Lui sta per comprarsi una Ferrari bianca.
Ci chiedeva se la Ferrari deve essere rossa o può comprarsela bianca senza essere ridicolo.
Questi sono i loro dilemmi.

Lui vive per il lavoro.
Lei a volte si intristisce perché lui non c'è e se c'è il suo cervello è occupato costantemente dal mondo professionale.

Mi chiedono: "Secondo te sono felici?"
Non sono felici, ma chi lo è?
Poche persone.
La felicità non c'entra (soltanto) con i soldi o con altri fattori del contesto in cui si vive.

Ho sempre sostenuto di essere infastidita dal lusso tracotante, dalle dimore dorate e vuote e dagli alberghi con la proporzione di cinque dello staff per ogni ospite, perché non è necessario.

Con gli anni mi conosco meglio e posso affermare con certezza che mi piacciono le cose belle.
Non amo la bellezza comune, scontata o ostentata. Odio il grigiore e la mancanza di stile, di gusto.
Ecco, allora ammettiamolo che i soldi aiutano.
Devo finirla di fare quella che è superiore ai soldi, quasi schifata dal denaro. Sono superiore ai soldi soltanto perché, pur non essendo mai stata ricca, non ho mai avuto problemi di denaro.
E non ho mai faticato.
Ho alleggerito di molto i miei genitori che non me l'hanno mai fatto notare.

Soltanto una cosa mi ha infastidito realmente. Siamo stati due settimane in questa villa e quando siamo partiti nessuno ha salutato la domestica.
Io dopo due settimane sapevo tutto della signora: da quello che mangiava a pranzo, ai suoi passatempi, al suo luogo di nascita, fino alla storia della sua famiglia.
Quando stavamo per partire l'ho salutata e gli altri erano già in macchina.
Non volevano darle la mancia perché non era stata un granché, quindi si sono defilati.

Certo con i soldi non si compra gusto e gentilezza.

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