Thursday, May 19, 2016

Social in azienda, servirà?

Con la nuova start-up della quale sono socia mi trovo a svolgere varie mansioni: dalla contabilità al crowdfunding, dalle traduzioni ai preventivi, dai social media alle spedizioni.

Facebook, il vecchio compagno sociale contraddistinto da quella sfumatura di blu che certamente diventerà "blu Facebook" tra qualche anno, quello non lo temo. Su Facebook mi sento a casa.
talmente a casa da dimenticare dove sono a volte mentre ci navigo.
Su Facebook ho ritrovato quello che è ora mio marito alcuni anni fa. 
Non conosco le potenzialità pubblicitarie del mezzo, ma almeno conosco il mezzo.

Mi sono trovata invece a dover twittare e a postare foto su Instagram.
Per ora lo sto facendo giornalmente, ma non capisco nulla delle potenzialità pubblicitarie di questi social ai quali presto dovremo aggiungere quantomeno Pinterest.

A quanto pare ci dovremmo quanto meno attenere alla regola del 80-20, ovvero si dovrebbe postare per l'80% cose che riguardano altre società o che quantomeno non siano prodotti o servizi che l'azienda vende.
Senza interazione il social non ha ragione di esistere. Ci sta.

Ma mi chiedo, in che senso è meglio?
C'è un algoritmo o un controllo che ti abbassa in classifica di ricerca se sei troppo autoreferenziale?
O sono leggi etiche?
O si tratta della community, che se va sul tuo profilo aziendale e vede solo autocelebrazione ti snobba?

Inoltre, a quanto pare il futuro è nelle mani degli influencers. Ma di questo ne parliamo un'altra volta.
Vado a lavorare.


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