Sunday, May 21, 2017

Le Farfalle e il Pesce, da "1Q84", Haruki Murakami




"No, non do nomi alle farfalle. Ma anche senza nomi, le distinguo una dall'altra dal disegno e dalla forma. Inoltre, quando si dà loro un nome, chissà perché muoiono subito. Queste creature non hanno nome e vivono per un tempo molto breve. Ogni giorno  vengono qui, le incontro, le saluto e faccio con loro vari discorsi. Ma, quando il tempo è giunto, le farfalle scompaiono da qualche parte, in silenzio. Penso siano morte, ma sebbene cerchi, non ne trovo mai i resti. Svaniscono senza lasciare traccia, come se si fissero dissolte nell'aria. Le farfalle hanno una grazia incantevole, ma sono anche le creature più effimere che esitano. Nate chissà dove, cercano dolcemente solo poche cose limitate, e poi scompaiono silenziosamente da qualche parte. Forse in un mondo diverso da questo", da "1Q84", Haruki Murakami.

Murakami allinea le parole e disegna leggerezza.
Come se dipingesse con acquerelli linee geroglifiche dalla bellezza misteriosa, mascherata, contenenti segreti soltanto percepibili.
Le farfalle scompaiono, svaniscono.
Sono stata a trovare i miei genitori in Italia, dopo un paio di settimane torno a casa e così è successo al mio pesce: svanito.
Era un pesce senza nome, senza particolarità. Sembrava una alice o forse una sardina, uno di quei pesci che sgranocchi come aperitivo in pastella.
Aveva certamente sei anni, forse di più.
Era sopravvissuto ad altri tre compagni, forse li aveva mangiati lui.
Richard lo ha nutrito, in realtà è suo, lo sfamava sempre lui comunque.
Non si sa cosa sia successo, nemmeno quando, sul dove si possono fare delle congetture.

Ho guardato nell'acqua algosa che ormai da un mese va cambiata e c'erano soltanto lumache pulitrici.
Svanito, volatilizzato.
Non eri poetico come le farfalle di Haruki e non ti facevo gran discorsi, ma sembravi sereno.
Che l'acqua ti sia lieve my friend.

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